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Furono i tipografi veneziani ad “inventare” Amazon! Cinquecento anni prima

Si sta svolgendo a Venezia la splendida mostra “Printing R-Evolution 1450-1500”: il racconto dei cinquant'anni che hanno cambiato l'Europa, al Museo Correr di Venezia fino al 7 gennaio.

Tutto ha avuto inizio sotto il segno del Leone di San Marco.

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Con la prima Bibbia impressa a Magonza nel 1455, l’inventore della stampa, il tedesco Johann Gutenberg, diede il via ad una rivoluzione, che fu la grande Repubblica marinara a trasformare la start up di Gutenberg in un affare planetario.

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Alla fine del Quattrocento, infatti, fra Rialto e i Frari, tra Santa Maria Formosa e San Giovanni e Paolo, c'erano ben 200 stamperie, contro le cinquanta di Bologna, le venti di Firenze e le trenta di Roma, che inondavano il mondo di volumi. Per di più stampati in tutte le lingue. I torchi veneziani gemevano in inglese, cirillico, francese, tedesco, arabo, greco e latino. Perciò i volumi arrivavano già tradotti ai committenti dei diversi paesi. Con un servizio on demand che oggi nessun colosso dell'editoria riesce ad assicurare.

Il meraviglioso meccanismo commerciale vincente dei veneziani era la combinazione produzione-distribuzione: le linee commerciali della Repubblica consentivano infatti un'evasione velocissima degli ordini, che viaggiavano assieme alle spezie, ai tessuti e alla miriade di prodotti di cui la Serenissima era il primo trader.

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Un sistema di consegne degno della più moderna piattaforma web di e-commerce.

Curiosità: per abbattere i tempi, spesso i libri partivano semilavorati, solo testo. Illustrazioni, decorazioni e note venivano aggiunte a destinazione, in diversi centri di smistamento strategici d'Europa e del Mediterraneo.

I testi costavano poco ed erano in tanti a poterseli permettere.

I titoli più richiesti erano le grammatiche latine, per apprendere la lingua veicolare di allora e diventare lettori forti. E poi c'erano i primi manuali di contabilità, come l'Aritmetica per mercanti, gli inventori della moderna cultura d'impresa.

E poi tanti manuali, tutorial d’antan: tra i più venduti, i volumetti che insegnavano attività pratiche quotidiane, come la vinificazione corretta, la tessitura, il gioco dei dadi.

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E, scoperta fra le scoperte, la mostra racconta di un Leonardo da Vinci che tra i suoi “livres de chevet” aveva un libro di ricette, il De honesta voluptate et valetudine di Bartolomeo Sacchi, detto il Platina, che nel 1474 inaugura l'era dei cookbook.

PRINTING R-EVOLUTION 1450-1500.

I cinquant’anni che hanno cambiato l’Europa
Fino al 30 aprile 2019

Venezia, Museo Correr