Torino: "La Sindone e la sua immagine", mostra a Palazzo Madama dal 28 settembre

A seguito di un complesso restauro iniziato nel 1997, avverrà a breve la riapertura della Cappella della Sindone, opera architettonica di Guarino Guarini, rimasta chiusa per 20 anni a seguito dell’incendio che la colpì.

In occasione della riapertura verrà proposta al pubblico la mostra “La Sindone e la sua immagine” che, organizzata in collaborazione con il Polo Museale del Piemonte, sarà visitabile a partire dal 28 settembre 2018 fino al 21 gennaio 2019. Raccoglie una ottantina di opere provenienti dal Castello di Racconigi, dalla Fondazione Umberto II e Maria Josè di Savoia, ma anche dal Museo della Sindone di Torino e dalle collezioni già presenti a Palazzo Madama.

Le opere proposte raffigurano la stessa Sindone nel corso degli anni, sin dal suo arrivo in Piemonte: ci sono infatti immagini devozionali e popolari, immagini di Ostensioni avvenute in festività particolari e la rappresentazione di momenti storici peculiari in cui la reliquia era presente. La produzione abbraccia diverse tecniche di realizzazione, dalle incisioni ai dipinti, dai ricami alle insegne processionali, attraverso l’utilizzo di materiali quali carta, seta, pergamena ecc.

Oltre alle opere verranno proposti al pubblico anche degli oggetti, direttamente dal Museo della Sindone, come la cassetta che venne utilizzata per trasportare la Sindone, nel 1578, a Torino. Oppure la macchina fotografica da campo che documentò per la prima volta, grazie alle foto di Secondo Pia, la reliquia.

L’apertura della mostra è affidata al dipinto raffigurante Piazza Castello, datato 1686, e opera di Pieter Blockmann. Il tema del quadro è proprio l’Ostensione della Sindone nella famosa piazza Torinese, in occasione del matrimonio di Vittorio Amedeo II con Anna d’Orléans.

All’interno degli archivi della Vincenzo Bona s.p.a, abbiamo ritrovato alcune tracce di libri stampati e legati agli anni ’30 che hanno fatto da testimonianza all’Ostensione, avvenuta nel 1931 presso il duomo di Torino. Le immagini che seguono fanno riferimento ai documenti da noi ritrovati.